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Assemblaggi in evoluzione

Assemblaggi in evoluzione

Anni di esperienza hanno permesso a El-Mec di sviluppare un nuovo concetto d'assemblaggio: la Linea Modulare che evolve insieme al business dei propri clienti e che permette di affrontare un investimento proporzionale alla reale esigenza produttiva del momento, con la possibilità di crescere e adattarsi a seconda delle necessità. Come nascono le macchine dell'azienda e il rapporto con SMC, un fornitore di fiducia.

"L'eccellenza è un'attitudine": è il claim scelto da El-Mec e che ben si sposa a questa realtà fatta da un mix di creatività, teconolgia e spirito imprenditoriale. 
L’azienda nasce nel 1993 nell’area bresciana, grazie all’impegno e alla volontà dei quattro soci fondatori, Dario Piantoni, Mauro Furli, Pier Matteo Bianolini e Domenico Libretti, tuttora impegnati in azienda in ruoli direzionali, presidiando praticamente tutte le aree, ciascuno secondo le proprie attitudini, chi nel ruolo di general manager, chi nell’ufficio tecnico, un socio nel reparto assemblaggio e uno nel post-vendita. Come è noto, la forte vocazione manifatturiera è particolarmente radicata nel territorio bresciano in particolare nel mondo dell’idraulica, ed è proprio in questo ambito che El-Mec muove i suoi primi passi, inizialmente nelle zone limitrofe.
Anno dopo anno, però, l’azienda si affaccia ad altri settori applicativi e si perfeziona nell’assemblaggio e collaudo di componenti destinati a comparti come l’Automotive, l’elettromeccanico, la pneumatica senza mai dimenticare l’idraulico. Oggi il settore Automotive rappresenta il 45% il mercato idraulico il 30% e il resto è occupato da altri ambiti, tra cui il ramo cosmetico, farmaceutico e medicale.

Allargare gli orizzonti

“Dal 2000, El-Mec è diventata un’azienda strutturata – ci racconta Marco Brocca, international sales & project manager -, e ha proseguito il suo percorso di crescita adeguandosi ai ritmi serrati dell’automazione.
Sono nate macchine sempre più performanti e complesse in termini di automazione, con a bordo tutte le tecnologie più innovative, dai sistemi di visione, alle tavole rotanti, ai sistemi tridimensionali, spettrometria ecc.”. Anche dal punto di vista geografico, l’azienda ha iniziato ad allargare i propri orizzonti: “Dal territorio bresciano abbiamo iniziato ad affacciarci al mercato nazionale, poi siamo approdati in Europa e ora esportiamo i nostri macchinari in tutto il mondo. Possiamo annoverare tra i nostri clienti i principali attori a livello globale, come Valeo, MTA, Schneider, Sabaf, DTM, tanto per citarne alcuni”. El.Mec è cresciuta nelle dimensioni e nella forza lavoro, con un team di persone capaci di creare soluzioni personalizzate, risolvendo i problemi di produzione dei propri clienti. Quali sono state le leve che hanno permesso questo percorso? “È stata soprattutto l’evoluzione tecnologica che ci ha permesso di crescere – afferma Marco Brocca -. Abbiamo realizzato macchine partendo da tipologie tradizionale con tavole rotanti e asservimenti elettrici e pneumatici, per poi cominciare a studiare delle soluzioni ingegnerizzate al nostro interno in grado di seguire e soddisfare le esigenze del mercato”.

La Linea Modulare

Esperienza e know-how hanno reso possibile sviluppare la Linea Modulare, che si contraddistingue per la possibilità di evolvere secondo le esigenze produttive del cliente. Marco Brocca spiega come nasce questa soluzione e quali sono i vantaggi: “Come per ogni nostra macchina, tutto parte dallo studio del processo produttivo del cliente, principalmente secondo metodi di co-design. La nostra produzione è tutta custom, costruita secondo l’esigenza del cliente e del componente che deve assemblare”.

La Linea Modulare è stata pensata secondo un nuovo concetto di assemblaggio: “Ogni prodotto, oggetto o componente viene sviluppato in base a previsioni di vendita e di produzione, che spesso non vengono rispettate, talvolta maggiorate o sottostimate, con investimenti notevoli che non sempre vengono ripagati, almeno nelle fasi iniziali – spiega – oppure si ha un ritorno all’investimento dopo diversi anni”. Un esempio reale viene dal mondo dell’Automotive: “Siamo stati contattati per realizzare una macchina per assemblare la maniglia di un’autovettura di una nota Casa automobilistica – continua Marco Brocca -. Le previsioni di vendita erano altissime, eppure per tanti motivi non sono state rispettate. La nostra strategia è stata quella di proporre la nostra Linea Modulare per poter effettuare un investimento mirato, minimo nella fase iniziale per iniziare a produrre una quantità limitata, per poi all’occorrenza poter inserire nuovi moduli e incrementare la produzione”. E aggiunge: “La Linea Modulare è adatta a tutte queste situazioni, dove si parte da un’installazione di base, che permette di affrontare un investimento proporzionale alle reali esigenze produttive del momento, ma con la possibilità di far crescere l’impianto a seconda delle necessità”.

Cresce il business, cresce l'impianto

Quando il business cresce, dunque, è possibile acquistare altri moduli per incrementare la produttività. “Il sistema è estremamente semplice, economico e funzionale – spiega -; partiamo per esempio da una tipologia a carica manuale, ovvero con un operatore addetto a caricare i pezzi, mentre la linea si occupa dell’assemblaggio. In caso di necessità, vengono istallati nuovi moduli che permettono di alleggerire il lavoro dell’operatore aumentando l’automazione della macchina, per caricare in parallelo, al fine di incrementare la produzione. Questa peculiarità è il nostro fiore all’occhiello, che ci distingue dai nostri competitor e che deriva da lunghi studi e approfondimenti, soprattutto ascoltando le richieste dei clienti”. Questa struttura è stata poi applicata anche alle macchine standard, monolitiche o a tavola rotante, realizzate con una gestione sempre basata sulle logiche modulari: armadio a bordo macchina, eliminando utenze esterne, per esempio i cavi. Non solo. “Tutte le macchine sono realizzate affinché siano facilmente trasportabili e installabili in modo semplice e funzionale. La linea è composta da più moduli di pari dimensioni, a bordo dei quali è presente sia l’elettronica di gestione sia la pneumatica, permettendo un upgrade rapido. Anche il trasporto è agile poiché la suddivisione in moduli permette un facile spostamento senza utilizzare grandi elevatori”, spiega Marco Brocca. Sotto il profilo economico è un modo di investire spalmato nel tempo, senza dover spendere cifre importanti all’inizio della commessa. E quando la macchina arriva a fine carriera vi è la possibilità di riutilizzarla? “Certamente – afferma -, essendo stazioni modulari è possibile spogliare la macchina dalle personalizzazioni e ricominciare con altri moduli. Anche se spesso non è economicamente conveniente”.

Innovazione e digitalizzazione

Qual è la macchina che più rappresenta l’innovazione El-Mec? “ Tutte – afferma il manager -. In realtà, essendo macchine custom, sono tutte diverse l’una dall’altra, ma estremamente innovative. Un altro esempio è la ‘Macchina Meccatronica’, che rappresenta il punto d’incontro tra la tecnologia meccanica ed elettronica, aggregando i vantaggi di entrambe in un’unica soluzione. La base meccanica garantisce l’elevata rigidità del sistema e la pronta risposta degli attuatori, abbinata alla movimentazione elettronica, assicura versatilità e maneggevolezza”. La movimentazione è gestita tramite interpolazione di assi elettronici, permettendo un’elevata flessibilità e rapidità nel cambio produzione. “Di questa serie è stata recentemente sviluppata una macchina per l’assemblaggio di raccordi – spiega Marco Brocca -: è composta da una tavola rotante con movimenti meccatronici a 10 divisioni. La macchina lavora in modo completamente automatico, l’operatore ha il compito di asservire i componenti nei sistemi di alimentazione. La produzione indicativa è di 1.400 pezzi all’ora”. Alcuni analisti sostengono che la pandemia ha accelerato il processo di digitalizzazione. In El-Mec, però, erano già pronti: “Ad oggi abbiamo circa 850 macchine in giro per il mondo – dice Marco Brocca – il 60% di queste sono collegate con la nostra azienda e i nostri programmatori riescono a fare teleassistenza da remoto, risolvendo i problemi in un arco temporale molto limitato e avere delle risposte immediate. Le aziende di dimensioni più grandi erano già predisposte e pronte, e già avevano recepito il nostro consiglio di usufruire della teleassistenza. Ancora percepiamo della titubanza da parte di aziende dalle dimensioni piccole o micro, che ancora manifestano paure infondate sulla connessione delle macchine in rete”.

Un partner di fiducia

Quali sono le caratteristiche di un fornitore di fiducia? “Un fornitore è un partner, un consulente che ci offre il proprio supporto già nella fase di progettazione dei nostri impianti, proponendoci le soluzioni più efficienti, in grado di migliorare e ottimizzare le prestazioni della macchina, che facciano risparmiare in termini di consumi, ma che allo stesso tempo siano le più performanti.

Ciò che chiediamo ai nostri partner è proprio di essere propositivi – sostiene Marco Brocca – e questo abbiamo trovato in SMC, da quando, ormai anni fa, in una manifestazione fieristica, abbiamo per la prima volta toccato con mano i loro prodotti”. Un discorso esclusivo è quello delle valvole di SMC: “Utilizziamo esclusivamente valvole SMC, perché ci danno sicurezza e affidabilità e sono a nostro avviso le più performanti, ma anche gran parte dei prodotti a catalogo laddove i capitolati dei nostri clienti lo permettono”. I prodotti SMC utilizzati sono praticamente tutti quelli a catalogo: attuatori (cilindri, attuatori rotanti, pinze, deceleratori) attuatori elettrici (cilindri, pinze, unità di traslazione elettriche) valvole per il controllo direzionale (elettrovalvole, valvole) trattamento aria (filtri, regolatori di flusso, regolatori di precisione) tubi e raccordi (tubi, giunti rotanti, raccordi) prodotti per il vuoto (ventose, eiettori) sensori di rilevamento (pressostati, vacuostati).

Un futuro di stabilità

Il mercato sembra aver trovato nuova energia: “Finalmente il mercato automotive è tornato a vivere un certo fermento – afferma Brocca -. Le varie Case automobilistiche stanno puntando sull’elettricoibrido con nuovi progetti e dal nostro punto di vista siamo soddisfatti, anche se non si è ancora tornati ai livelli del 2019”. Se è vero che molte aziende sono state penalizzate lo scorso anno, questo non è stato il caso di El-Mec. “La pandemia ci ha toccato solo marginalmente, e anche gli ordini che sono stati sospesi una volta tornata la situazione alla normalità abbiamo potuto portare a termine le nostre consegne”.

E il futuro? “Ci aspettiamo una crescita ulteriore dell’azienda, e una maggiore stabilità dei mercati che in questo momento ancora manca. Per quanto riguarda El-Mec, la situazione è decisamente positiva, ma ancora si percepisce una certa incertezza nei mercati. Speriamo di tornare presto a incontrare clienti e fornitori alle fiere, Mecspe e Automatica sono quelle a cui partecipiamo così come ad altre più verticali dove incontriamo i nostri clienti e i potenziali clienti”

 

di Antonella Pellegrini

© Progettare N° 441 - Ottobre 2021

12-ott-2021